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Aniello Saravo pittore e scultore

Aniello Saravo un maestro d'arte italiana contemporanea

Intervista 

1.Crede che per produrre un’opera d’arte ci sia bisogno di una formazione accademica?
Si. Oltre la creatività si ha bisogno della conoscenza, che aiuta l’artista a liberare tutto il suo potenziale, per dar vita ad un opera d’arte. L’importante e non restare prigionieri di schemi rigidi che impediscono la crescita personale.

2.Nella produzione delle sue opere preferisce lo studio e la pianificazione o si affida all’esecuzione istintiva (di getto)?
 Non ci sono schemi rigidi per me, spesso mi affido all’istinto, e al mio stato d’animo.

3.Se dovesse descrivere la sua arte in una parola come la definirebbe?
“Creativa”

4.Come influisce l’arte sulla sua vita quotidiana?
Cosa dire! Il mio quotidiano interferisce nella mia vita d’artista.

5.Quando ha scoperto questa passione per l’arte?
Da bambino

6.L’arte deve creare, costruire, oppure rivoluzionare?
Comunicare le rivoluzioni interiori.

7.Quale messaggio vuole diffondere con la sua ricerca artistica?
L’empatia con l’osservatore della mia personale percezione della vita.

8.C’è qualche artista a cui si ispira?
Ammiro molto la creatività liberale di Pablo Picasso.

9.Pregi e difetti dell’artista e della persona?
Non saprei come descrivere i miei difetti, di sicuro sono un testardo un po’ folle. I miei pregi, ogni giorno mi rivedo bambino per poter imparare qualcosa di nuovo. Questo vale sia per l’uomo che per l’artista.

10.Come viene declinato, nelle sue opere, il rapporto forma – colore?
Non mi fermo mai a pensare in modo diretto, tutto avviene naturalmente. Sicuramente l’esperienza negli anni mi ha dato padronanza nell’uso dei materiali e delle forme. Poi naturalmente la creatività fa da regina.


11.Un’opera che vorrebbe possedere?
Mi piacerebbe possedere un disegno di Picasso
“Le taureau, undicesimo stato, 17 Gennaio 1946

12.Vicende personali ed intime esperienze hanno avuto un peso notevole nella carriera di grandi nomi del passato (si pensi ad esempio a Caravaggio, Artemisia Gentileschi), decretandone spesso il successo. In che modo e in che misura sono presenti riferimenti biografici (alla sua vita) nelle sue opere?
Sicuramente la sofferenza e la felicità, in alcuni momenti della mia vita hanno e continuano ad influenzare molte opere che io ho fatto, e che farò. La mia espressione artistica non è mai immune dalle emozioni che provo, anzi è animata da ogni momento della mia vita. 

13.Già da tempo nell’ ambiente artistico internazionale si è giunti ad una sempre maggiore convinzione di vivere in un’epoca incapace di raggiungere esiti innovativi, rivoluzionari; il linguaggio e gli strumenti artistici, sono ritenuti, in tal senso insufficienti. Qual è la sua opinione a riguardo?
Ogni epoca si riconosce da una stratificazione di strumenti e innovazioni. Oggi sembra che non ci siano innovazioni, ma rimane il sapere antico dei grandi maestri; secondo me la grande scoperta contemporanea, è la ricerca continua con la propria creatività.

14.La diffusione delle avanguardie artistiche nel 1900 ha relegato la figurazione classica ad un ruolo di secondaria importanza. Quale la sua opinione in merito?
Come ho detto prima ogni epoca ha la sua stratificazione, fatta anche di pensieri e vissuti. La libertà rimane fondamentale nell’ arte, io non giudico errato quel periodo, ma ritengo che l’arte non deve avere schemi dettati.

15.Un evento particolarmente importante della sua vita che ha inciso sulla sua produzione artistica?
All’età di 15 anni nel 1976, ho partecipato alla mia prima mostra estemporanea tra grandi maestri e li ho capito cosa desideravo fare nella vita (l’artista)

16.Quali progetti ha in mente per il prossimo futuro?
Creare e far conoscere le mie opere.

Aniello Saravo - | Artista pittore scultore

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