Eni, Claudio Descalzi a Gastech 2025: investimenti e tecnologia per l’energia del futuro
Eni partner di Gastech 2025, evento internazionale dedicato all’energia del futuro: nel suo intervento, l’AD Claudio Descalzi ha illustrato la strategia del Gruppo sottolineando l'importanza di investimenti mirati per una transizione concreta
Il modello satellitare di Eni, nato per coniugare crescita e valore: l’AD Claudio Descalzi ne sottolinea il valore nel suo intervento a Gastech - Exhibition & Conference 2025. 
Cosa ha detto Claudio Descalzi a Gastech 2025 sulla transizione energetica?
Eni ha partecipato in qualità di partner a Gastech - Exhibition & Conference 2025, evento internazionale chiave sul tema “Powering a sustainable energy future”. Tra gli interventi anche quello del CEO
Claudio Descalzi, che ha delineato la vision strategica di Eni in merito alla transizione energetica sottolineando il valore degli investimenti e della tecnologia per l’effettivo conseguimento degli obiettivi definiti. “
Senza una corretta allocazione del capitale, la transizione energetica resta una promessa vuota”, ha spiegato Claudio Descalzi ponendo l’attuazione sul contesto sempre più sfidante in cui le realtà del settore energetico sono chiamate a muoversi attualmente. “
Voglio ricordare l’importanza dell’investimento perché senza la giusta allocazione del capitale non possiamo iniziare a produrre ciò di cui la società ha bisogno oggi. Non dobbiamo aggiungere soldi, è una questione di allocazione: investiamo o non investiamo, oppure investiamo per la transizione”, ha aggiunto il CEO.
Claudio Descalzi rilancia la strategia di Eni: diversificare per creare valore nella transizione
L’AD Claudio Descalzi si è soffermato inoltre sul modello satellitare di Eni, nato in risposta alla necessità di continuare a garantire la sicurezza energetica in un quadro segnato da stravolgimenti a livello geopolitico e altre criticità, continuando al contempo a perseguire i target legati a decarbonizzazione e transizione energetica: “
La prima cosa che abbiamo fatto è stata separare gli asset in modo da poter unire la crescita, che è una pratica per gli investitori, e il valore, quindi il cash flow. È un approccio diverso da quello dei nostri colleghi internazionali”. L’AD ha ribadito inoltre l’impegno del Gruppo nella diversificazione geografica e tecnologica: “
Abbiamo il petrolio e il gas, diversifichiamo dal punto di vista geografico e tecnologico. Non è una moda, non è una tendenza, ma una maniera di creare valore attraverso la transizione”. Sul fronte dell’esplorazione,
Claudio Descalzi ha ricordato: “
Negli ultimi 8 ‑ 13 anni siamo stati la prima azienda di esplorazione al mondo. Abbiamo scoperto più di un miliardo di barili e in Indonesia abbiamo ottenuto successi molto rilevanti”. Fondamentale anche la partnership con Petronas: “
Abbiamo messo le nostre scoperte di esplorazione insieme ai loro asset produttivi. All’inizio la produzione era di 300mila barili equivalenti al giorno, in tre anni supereremo i 500mila. È una compagnia indipendente con 3 miliardi di barili e 50 TCF (Trillion of Cubic Feet) di gas in uno dei mercati a maggiore crescita, come Cina, India, Vietnam e Corea del Sud”. Infine, l’AD ha evidenziato l’importanza dell’Africa per Eni: “
In Egitto siamo stati i principali contrattori di un progetto molto complesso, senza appaltare all’esterno. In Congo abbiamo sviluppato un Lng flottante in acqua fredda in appena 12 mesi. Normalmente servirebbero 40 mesi. Questo è stato possibile grazie alle nostre competenze interne e alla disciplina negli investimenti”.