“La filiera professionale nell’ambito del Fashion & Luxury è articolata e scientificamente correlata alle singole attività tra loro collegate come in un puzzle nel quale ogni singolo pezzo ha il suo preciso significato.
La sola comunicazione non ha motivo di esistere senza un mercato obiettivo sostanzialmente ricettivo e se anche il mercato residuo, sopravvissuto economicamente al covid 19, dovesse manifestare interesse nel valutare le proposte dei singoli brand difficilmente potrebbe giustificare i budget dedicati e spesso “esasperati” che fino a qualche settimana fa caratterizzavano il fondamento della proposta al mercato.
Il cambiamento delle strategie e delle scelte soggettive sarà il risultato della sedimentazione di questo tragico evento ma, diversamente dal passato, sarà nostro malgrado privo di una esperienza elaborata e tanto meno verificata che ne possa garantire, a corto e medio termine, un risultato certo.
All’indomani della crisi sanitaria e del conseguente sfacelo economico, al fine del contenimento finanziario, i passaggi strategici relativi alle attività ascrivibili al fashion e luxury vedranno limitati alcuni basilari strumenti quali, tra i primi, gli “eventi” con la conseguente inibizione di tutta una serie di prestazioni ad essi collegate che rappresentano un enorme numero di professionisti e lavoratori autonomi destinati a confrontarsi con scenari ben poco incoraggianti.
L’evento di per se comporta l’attività coordinata e continuativa di molteplici professionalità che difficilmente possono riconvertirsi in ambiti produttivi e che rischiano, di fatto, un forte ridimensionamento delle linee attive.
Certamente la “resistenza” delle multinazionali potrà garantire il mantenimento delle attività istituzionali ed i Fashion Week a respiro mondiale salvaguardare il necessario ossigeno per mantenere il presidio ma la forbice inevitabilmente sarà estremamente aperta a danno irreversibile delle piccole e medie realtà produttive che ad oggi rappresentano il 92% delle aziende italiane e che, tranne eccezioni, rischiano il tracollo.
La speranza di una possibile risoluzione, quale contenimento del danno e successiva ripresa di un mercato equilibrato e trasversale che possa salvaguardare l’impresa ed il professionista, risiede in politiche lungimiranti a respiro nazionale ed europeo senza le quali, la logica dei numeri, emetterà una sentenza senza alcuna possibilità di appello”.
LINO DEL VECCHIO: Professionisti per il Fashion & Luxury dopo il covid 19
Lino Del Vecchio, consulente per il marketing e la comunicazione per il fashion& luxury, esprime una riflessione relativamente agli effetti dell’emergenza covid sul futuro della categoria.
Francis Sodano - | CEO
Lino Del Vecchio