La procedura per la confisca dell'impianto è solo il capitolo più recente della turbolenta storia del cantiere. Nel 2015, Privilege Yard, che comprende 12 ettari di terreno concesso dal porto di Civitavecchia, in Italia, ha dichiarato fallimento e la produzione del suo Motoryacht di 127 m, Project One, si è interrotta. All'epoca si sosteneva che il cantiere fosse stato creato come veicolo per il raggruppamento illegale di fondi raccolti da una varietà di banche e la successiva distribuzione di questi fondi a vari soggetti senior del cantiere.

Civonline riferisce che Pino Musolino, presidente del locale Port State Control, ha commentato: Riconosciamo che gli obblighi di Konig non sono stati rispettati. È tempo di prendere decisioni concrete nell'interesse pubblico”.
Insieme al segretario generale Paolo Risso, Musolino ha effettuato un sopralluogo nell'impianto per accertare che il cantiere non rispettasse i requisiti del piano economico e finanziario previsto dalla concessione, che era il presupposto in base al quale Konig poteva rilevare la impianto e la sua concessione.
La procedura di decadenza è stata subito seguita da un ricorso. Il ricorso è stato presentato a nome di Konig anche se presentato dai legali della Tankoa Yacht Society di Genova. Si ipotizza che Tankoa abbia mostrato interesse per la struttura. Tuttavia, a differenza della ben pubblicata finzione di Tankoa di acquistare Cantieri di Pisa nel gennaio 2021, nulla è stato confermato.
Ciò che è stato confermato è l'ulteriore decadimento dell'organizzazione Royalton Investment. Ex dipendenti hanno commentato che la società è stata sfrattata dal suo quartier generale ad Atene. Tutti i dipendenti sono stati rilasciati. Prima di rilasciare i dipendenti, la holding stava liquidando in modo aggressivo tutte le sub-società, liberandosi il più possibile di responsabilità. È stato confermato da ex dipendenti che c'è una seria considerazione per mettere Konig in amministrazione controllata per respingere o fermare la decadenza della concessione.
Poi c'è lo status del Motoryacht di 127 metri. Royalton ha ceduto la struttura in acciaio e la società che la possiede a un creditore. Il creditore ha quindi assunto dirigenti finanziari ex-Royalton come rappresentanti legali e dirigenti della nave. Aspettati che questo gruppo emerga come leader nella gara per rilevare il cantiere.